Qualche potente deve aver improvvisamente scoperto che il suo autista è rimasto senza punti sulla patente, cioè non può più guidare la sua personale e intoccabile auto di servizio. L'auto blu infatti in molti casi non paga le multe, ma fino a ieri almeno la patente dell'autista era soggetta alle regole dei comuni mortali.
Ma i mass media riferiscono che i nostri parlamentari stanno programmando l'impunità per la patente dei loro automedonti. Comodo, no? Passi con il semaforo rosso, superi il limite di velocità, sempre "per ragioni di servizio", naturalmente, anche quando non è vero. Tutto nella completa e legale impunità. Cose dell'altro mondo, direte, cose mai viste! Macché.
Leggiamo il sonetto "Er legno privileggiato" per scoprire che ai tempi del Papa Re le cose non erano molto diverse. Con i suoi potenti, ambasciatori, aristocratici e cardinali, Roma ha sempre visto scenette come questa raccontata dal Belli. "I cocchi degli ambasciadori – scrive il Belli stesso in nota al sonetto – ed alcuni altri, godono a Roma il privilegio di passare in ogni momento e per ogni verso dove tutti gli altri debbono osservare delle regole". Così, una strettoia delle strada, un incrocio, ed ecco che la carrozza privilegiata è bloccata da una carrozza comune. Non sia mai. Nasce il diverbio ma a senso unico, come vedremo nel sonetto.
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Questioni di traffico? No, di civiltà. Anche i "pizzardoni" dell'epoca, le guardie civiche che portavano un vistoso copricapo a due punte (pizzarda), dovevano abbozzare davanti al privilegio quando passava l’insegna di un potente. Che poteva essere un alto prelato o anche un ambasciatore. E se qualche carrozza comune si metteva di traverso, il cocchiere del potente di turno, in questo caso l'Ambasciata d'Austria, sproloquiava in modo arrogante minacciando una denuncia al Monsignor Governatore: "La precedenza spetta a me: sono Casa d’Austria". E il titolo del padrone per un istante sembra passare al cocchiere.
Attualità del Belli: ieri le carrozze a cavalli con stemma sugli sportelli, oggi le auto blu, spesso con relativa scorta. Non si sa quali più arroganti.
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ER LEGGNO PRIVILEGGIATO
Largo, sor militare cacarella:
uprimo er passo, aló, ssor tajja-calli:
ché sti nostri colori ner’e ggialli
nun conoschen’un cazzo sentinella.
Sò Ccasa-d’Austria, sò, ddio serenella!
Dich’e abbadat’a vvoi, bbrutti vassalli,
perch’io co sta carrozza e sti cavalli
pozzo entrà, ccasomai, puro in Cappella.
E ddoman’a mmatina, sor dottore,
ciariparlamo poi co Ssu’ Eccellenza
davant’a Monziggnor Governatore.
Guardate llí ssi cche cquajja-lommarda
da soverchià er cucchier d’una Potenza,
e nun portà rrispetto a la cuccarda!
9 aprile 1834
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Versione. La carrozza privilegiata. Largo signor militare di nessun valore: fatemi largo, andiamo (alò, dal francese allons), signor taglia-calli (nome di spregio: la carrozza avversaria è di un medico): perché i nostri colori neri e gialli non obbediscono neanche a una sentinella di guardia. Sono Casa d'Austria, per Dio serenella! [imprecazione] E state attenti a cedere il passo brutti vassalli perchè io con questa carrozza e questi cavalli posso entrare se necessario pure in cappella papale. E domani mattina, signor dottore, ne riparliamo davati a Monsigor Governatore e in presenza di Sua Eccellenza (che sta trasportando). Ma guarda che razza di quaglia lombarda (pezzo di merda) da voler soverchiare il cocchire di una potenza (l'Austria) e non portare rispetto alla coccarda (visibile sulla carrozza).
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Privilegi di ieri e di oggi. Speriamo che non sia approvata questa nuova furbesca iniziativa che vuol passar sopra alle infrazioni degli autisti delle disinvolte e pericolose auto di rappresentanza. Forse i milioni di automobilsti e motociclisti italiani potrebbero dire la loro e invitare i potenti di turno a rispettare le regole di tutti, a non fare insomma come i prepotenti della Roma ottocentesca del Papa Re.
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IMMAGINI. Carrozze a cavalli dell'800 restaurate e ancora in uso oggi in occasione di cerimonie particolari. La carrozza dell'ambasciatore sarà stata probabilmente più lussuosa, con insegne vistose sugli sportelli, e con un tiro a quattro.
3 maggio 2010
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6 commenti:
Infatti, l'opinione pubblica è rimasta scandalizzata, i parlamentari hanno giudicato impopolare questo privilegio per i loro autisti (non bastassero i molti altri, ben più gravi, della classe politica), e ancora una volta la leggina con la patente speciale esente da penalità è stata cassata. O meglio rimandata a giorni migliori. Magari ad un 13 agosto, quando tutti sono in vacanza...
Licenza di trasgredire.
I costi della casta non incidono solo in termini di denaro sperperato del contribuente per mantenere una flotta di circa 600.000 vetture (il numero esatto è segreto di Stato), con autisti annessi, carburante e riparazioni, ma soprattutto quando si stabiliscono regole separate per gli utenti di questo anacronistico servizio, come l’emendamento approvato in Senato, il quale prevede che gli autisti dei politici non perdano punti dalla patente in caso di infrazioni particolarmente gravi. Non più soltanto sgommate inutili e latrati di sirene ingiustificati,
da domani le auto blu potranno correre a velocità folle senza rispettare la segnaletica, diventando un pericolo pubblico autorizzato. Ed è solo l’inizio: fra poco chiederanno il processo breve per il sorpasso in curva ed il legittimo impedimento per la sosta in terza fila. Un privilegio assurdo da regime sovietico, dove almeno le auto dei potenti utilizzavano una corsia riservata.
Achille della Ragione
Achille, condivido il tuo commento. Ma come avrai nel frattempo appreso da tv e giornali, per fortuna la Camera dei deputati ha rimandato indietro al senato la legge sul Codice della strada, senza privilegi per gli autisti blu...
Meraviglia il mio mondo
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