5 marzo 2010

Ministri di Dio (o di Governo, fa lo stesso), sorpresi al casino

Nel suo "monumento alla plebe di Roma", Giuseppe Gioachino Belli ha involontariamente precorso i tempi scrivendo, senza pubblicarlo, l'antenato dell'odierno "gossip". Moltissimi sonetti si riferiscono a fatti realmente accaduti, in qualche caso con nome e cognome del protagonista, irrompendo talvolta brutalmente nella privacy di grandi e piccoli personaggi della Roma dei Papi.
Iniziamo, con Er bordello scuperto, la pubblicazione dei sonetti che si legano in modo sorprendente ai fatti di cronaca, alla politica, ai pettegolezzi dei nostri giorni.
I Cardinali al tempo del Papa-Re avevano uno "status" non molto dissimile da quello degli attuali ministri, o parlamentari, intoccabili e capaci di tutto nella piu' assoluta inpunita'.
Nun conosco for ch' er Papa e Cristo poteva a buona ragione affermare il nostro cardinale* protagonista di questo sonetto.
A questo proposito ricordo che nell' Unione Sovietica degli anni '50 un certo Lavrenti Beria, capo del KGB la polizia segreta di Stalin, per soddisfare le sue brame sessuali, usava spedire le guardie a caccia di belle ragazze, che venivano sequestrate, violentate e poi brutalmente eliminate.
Altro che bordello scuperto! Oggi i tardi epigoni di queste prodezze sono piu' soft, e poi non vanno al bordello, ma il bordello va a casa loro. Se Maometto non va alla montagna, la montagna va a Maometto.
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ER BORDELLO SCUPERTO
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Entrato er brigattiere in ner bordello
je se fa avanti serio serio un prete.
Disce: «Chi ssete voi? cosa volete?»
Disce: «La forza, e pportà llei ’n Castello».
Disce: «Nu lo sapete, bberzitello,
co cchi avete da fà? nnu lo sapete?
Aspettate un momento e vvederete,
e ttratanto cacciateve er cappello.
Appena poi che ll’averete visto,
dite a quer zor Vicario der guazzetto
ch’io nun conosco for ch’er Papa e Ccristo».
Detto ch’ebbe accusí, sse scercò addosso,
arzò la su’ man dritta sur zucchetto,
se levò er nero e cce se messe er rosso.

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11 dicembre 1834
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Versione in italiano: Entrato un brigadiere nel bordello, gli si para davanti tutto serio un prete. Dice: chi siete, che volete? Quello risponde: La Forza pubblica, e vi voglio portare in carcere. Il prete replica: Non lo sapete, giovanotto, con chi avete a che fare? Aspettate un momento e lo vedrete. E intanto toglietevi il berretto. E appena l'avrete visto, dite al signor Vicario del cavolo [cardinale ministro dell'Interno] che io non riconosco nessuna autorità, tranne il Papa e Cristo. Ciò detto, si cercò in tasca, alzò la mano destra sullo zucchetto, tolse il nero e vi mise il rosso. [Insomma, si tratta di un cardinale*]
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*Il Belli fa nome e cognome: era il cardinale Domenico de Simone, creato da Pio VIII nel 1830.

1 commento:

Nico Valerio ha detto...

Molto divertente.
Che è un modo di dire, sia pure in tonaca nera, "Lei non sa chi sono io!" Anzi, il cardinale sorpreso nel bordello pecca gravemente di orgoglio: sostiene di essere addirittura il terzo dei Potenti: dopo il Papa e Cristo. Sarà andato a confessarsi?

 
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