9 marzo 2010

Quel vizietto antico: si sa che il sedere è “il boccon del prete”

Preti pedofili? Un fenomeno antico. Ricordo che da piccolo andavo con i coetanei alla "dottrina" e poi a giocare a pallone, in parrocchia. Ebbene, uno dei primi avvertimenti dei piu' navigati e grandicelli era di stare attenti a "Padre suino", un pretone grande e grosso, con la faccia che ricordava proprio il soprannome. Il messaggio era di non trovarsi da soli con lui, chissa' perche'. Seguendo alla lettera la raccomandazione non seppi mai cosa si poteva rischiare, ma "vox populi", anzi puerorum, "vox dei".
Ogni tanto si riparla della "vocazione" pedofila che si accompagna talvolta alla piu' nobile vocazione del clero. Anzi, oggi c'è un vero e proprio boom di denunce contro i preti pedofili in tutto il mondo.
La storia ha origini lontane, vuoi per il celibato imposto ai preti, vuoi per il timore di incorrere in incidenti con le donne adulte e adultere.
Il Belli cita addirittura la figura del "marito della moglie del prete", un soggetto consenziente in cambio di congrua sistemazione economica, non del tutto sconosciuto ai tempi del Papa-Re. In quel caso era tutto protetto dal santo matrimonio e il prete poteva avere una discendenza che portava il cognome del "marito della moglie del prete". Ma di questo ci occuperemo in altri sonetti. Ora torniamo all'irrefrenabile tendenza pedofila dei preti:
..
ER CURATO DE GGIUSTIZIA
Un curato da mette appett’a cquesto
quanno lo pôi trovà cerchelo puro,
dotto compagn’a llui, lescit’e onesto,
inzomma un zanto appiccicato ar muro.
Addimànnelo ar chírico: ecce testo:
lui te pò ddì ssi cquanto è mmuso duro,
e ssi ppe mmette li sciarvelli a sesto
er vicolo lo trova de sicuro.
È un vero Salamone: e lo sa Rrosa
si in articolo affari de cusscenza
vò la santa ggiustizzia in oggni cosa.
Lei se fasceva fotte da Ggiuvanni,
e llui pe ffajje fà la pinitenza
j’ha bbuggiarato un fijjo de sett’anni.
(1)
Terni, 19 ottobre 1833
Versione. Non puoi trovare un curato come questo neanche a cercarlo: dotto, lecito e onesto, proprio un santo appiccicato al muro. Chiedilo pure al sagrestano buon testimone, lui ti puo' dire quanto e' rigoroso e come sa trovare la strada per tutte le questioni. E' un vero Salomone e lo sa bene Rosa se nella soluzione degli affari di coscienza applica la santa giustizia. Lei si faceva fottere da Giovanni (mettendo le corna al marito) e il curato per farle fare penitenza le ha sodomizzato un figli di sette anni (1).
C'e' poi anche una coppia di sonetti, La lottaria nova (I e II) del 15 e 16 giugno 1834, che dipingono in modo se vogliamo piu' delicato, la predetta inclinazione dei preti per il "persichino" (da "persica"=pesca, ovvero il sedere dei bambini, cfr. l'inglese fam. peach per il sedere delle donne). Sono rilevanti le ultime terzine del primo e secondo sonetto, che nello stile del Belli sono quasi sempre a sorpresa!
In sostanza, si fa una lotteria a casa dei Marchesi Teodoli, via del Corso 382. Si tira dal bussolotto uno "spegazzo", un biglietto con riferimento al premio, e se non si vince vi si trova scritto il motto "allegri". "Alegri un cazzo" (in romanesco, "un bel niente", "un corno"), commenta il Belli.
Ma a qualcuno, dopo aver tirato a sorte per un'ora, capitano i premi più strani e inadatti, addirittura comici:
.
Eppoi che ppremi sò cquanno c’hai vinto?
Figurete c’un prete tirò un’ora,
e abbuscò ddu’ speroni e un culo finto.

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Con gli speroni da cavaliere, commenta il Belli, un sacerdote non ci fa proprio nulla. In quanto al "culo finto", imbottitura di cui le dame dell'800 andavano fiere, be', il discorso potrebbe essere, vista la fama dei preti, un po' diverso:
.
Trovo ch’ er culo-finto è un antro sbajjo.
Perché un prete che vvojji èsse sincero,
ve dirà: "Dda ste cose io nun zò stemio;
(2)
ma mmetteteme avanti un culo vero".
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(1) Un certo don Diego Mattei, "pio parroco" in Terni, scrive in nota il Belli.

(2) Astemio, lontano.

3 commenti:

Anonimo ha detto...

Complimenti per questo bel blog, che oggi è stato linkato su www.nogod.it.
Mi fa piacere dire che ho abitato per circa un anno a piazza Belli, poi a lungo a via L. Manara e infine in via Roma Libera
Tiziana

Nico Valerio ha detto...

Grazie Tiziana, ovviamente questo blog è anche casa tua soprattutto per gli argomenti che ti sono più vicini.

Anonimo ha detto...

Io ho abitato in angolo Via Valadier / Via Lucrezio Caro, rispettivamente parallela e traversa di via Belli !!! :) :) :)
Fabio

 
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