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1 marzo 2010

Dr. Jeckyll & Mr. Hyde, doppia vita nella Roma dei Papi

La storia non ha dimenticato Giuseppe Gioachino Belli, il cantore romanesco della prima meta' dell'800. Alberto Moravia lo considerava fra i maggiori poeti italiani del XIX secolo. Il Dizionario Bibliografico degli Italiani gli dedica ampio spazio. Numerosissimi i saggi e gli scritti che ne celebrano la poesia romanesca.
Molteplici le edizioni dei suoi famosi sonetti, monumentale descrizione della Roma di Gregorio XVI. Scarse le tirature delle sue opere, nonostante le diverse edizioni, come e' tipico della poesia. "Rara avis" il lettore, relegato spesso nel novero degli studiosi o appassionati romanisti. Anche per la non facile comprensione del dialetto romanesco dell'epoca. Le due edizioni sulla mia scrivania, per esempio, le ho acquistate sulle bancarelle, mesta anticamera del macero.
Nella vita pubblica romana il Belli fu uno dei letterati piu' inseriti e presenti nelle Accademie poetiche, ma pochi oggi ne ricordano la produzione in lingua, ossequiosa nei confronti del potere papale e della religione. Ben diversamente dai suoi celebri sonetti romaneschi.
Ci piace, perciò, immaginarlo come un Dr. Jeckyll-Mr.Hyde "ante litteram": di giorno impiegato modello del Papa, e di sera libero pensatore nei suoi sonetti graffianti e satirici, poderoso affresco della vita, dei vizi, delle miserie, del popolo di Roma e della corte papalina.
E di questa opera monumentale, che il grande critico Giorgio Vigolo ha definito "geniale", si occupera' il presente blog.
IMMAGINE. Un'osteria romana nell'800 (dipinto di C.Bloch, 1866). Eloquente lo sguardo da "rugantino" (v. Vocabolario minimo) del giovane popolano.

2 commenti:

  1. Ottimo blog per Peppe er tosto Giano bifronte...

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  2. Ho aperto il blog senza problemi e mi e' molto piaciuto. L'ho passato ad alcuni amici cui potrebbe piacere

    Dr. Roberta Piazza
    Lecturer in Linguistics & English Language - English
    Tutorial Fellow in Modern Languages - SLI
    School of English
    University of Sussex

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