tag:blogger.com,1999:blog-8095194306208351106.post4209042009367872822..comments2023-09-17T09:57:58.889+02:00Comments on Il mondo del Belli: Che vitaccia la vita! Ma almeno l’aldilà… Macché, è peggioUnknownnoreply@blogger.comBlogger2125tag:blogger.com,1999:blog-8095194306208351106.post-39140092769531422892010-04-27T13:39:17.344+02:002010-04-27T13:39:17.344+02:00Hai fatto bene a citare il sonetto del Caffettiere...Hai fatto bene a citare il sonetto del Caffettiere: è molto importante per delineare la filosofia del Belli. Sicuramente ci torneremo sù con apposito articolo e critica adeguata.Nico Valeriohttps://www.blogger.com/profile/07565191461087209756noreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-8095194306208351106.post-30195528559588271872010-04-27T13:34:12.982+02:002010-04-27T13:34:12.982+02:00Certo l'uomo, ma anche l'umanita' nel ...Certo l'uomo, ma anche l'umanita' nel suo complesso, sono rappresentati dal Belli pessimista con dei quadretti che provengono da una tavolozza che contiene solo tinte fosche, come e' dipinto anche il famosissimo "er caffettiere fisolofo".<br /><br />Er caffettiere fisolofo 1 <br /> <br /><i>L’ommini de sto Monno sò ll’istesso <br />che vvaghi 2 de caffè nner mascinino: <br />c’uno prima, uno doppo, e un antro 3 appresso, <br />tutti cuanti però vvanno a un distino. <br />Spesso muteno sito, e ccaccia spesso <br />er vago grosso er vago piccinino, <br />e ss’incarzeno 4 tutti in zu l’ingresso <br />der ferro che li sfraggne in porverino. 5 <br />E ll’ommini accusí vviveno 6 ar Monno <br />misticati 7 pe mmano de la sorte <br />che sse li ggira tutti in tonno in tonno; <br />e mmovennose 8 oggnuno, o ppiano, o fforte, <br />senza capillo 9 mai caleno a ffonno <br />pe ccascà nne la gola de la Morte.</i> <br />Roma, 22 gennaio 1833 <br /> <br />1 Filosofo. 2 Chicchi. 3 Altro. 4 S’incalzano. 5 Polvere. 6 Vivono. 7 Mescolati. 8 Movendosi. 9 Capirlo. <br /><br />In questo sonetto le tinte fosche della vita e della morte accomunano gli uomini di tutte le classi sociali, paragonati a chicchi di caffe', che quasi senza rendersene conto si affollano prima o poi "in zu l'ingresso del ferro che li sfraggne in polverino" anche se poi nella vita dell' uomo "caccia spesso er vago grosso er vago piccinino". <br />La memoria richiama un altro grande poeta, autore di pochi ma felici versi: il principe Antonio de Curtis meglio noto come Toto' ne "A livella", che si puo' vedere sul <a href="www.la-poesia.it/dialettali/sud.../toto-a-livella.htm" rel="nofollow">sito</a>, dove Toto' immagina un cemeteriale dialogo fra trapassati, un nobile e un popolano. <br />Il primo afferma con coerente vigore la sua classe sociale e protesta di non volere accanto alla sua tomba quella di un plebeo e per giunta spazzino. Il battibecco viene chiuso dal popolano con la filosofica riflessione degli ultimi versi.<br /><br /><i>Percio', stamme a ssenti... nun fa' 'o restivo,<br />suppuorteme vicino - che te 'mporta?<br />Sti ppagliacciate 'e ffanno sulo 'e vive:<br />nuje simmo serie... appartenimmo â morte!"</i>Paolo Bordininoreply@blogger.com