21 maggio 2010

“Mastai coi liberali o contro?” Pio IX, tragico sor Tentenna

SOVRANO "MODERNO": LA VISITA DI SORPRESA ALLA VEDOVA.
Giovanni Maria Mastai Ferretti e Giuseppe Gioachino Belli erano coetanei, il primo del 1792, il nostro poeta del 1791. Il futuro papa Pio IX aveva dimostrato le sue inclinazioni liberali durante i moti del 1831 quando, delegato straordinario a Spoleto e Rieti, trattò un accordo fra gli insorti e le truppe pontificie, impedendo un massacro a Spoleto e concedendo un lasciapassare ai liberali che avevano deposto le armi.
Eletto Papa nel conclave del giugno 1846 fu osteggiato fino all'ultimo dall'Austria, che aveva per questo inviato a Roma il vecchissimo cardinale von Gaisruck, arrivato però troppo tardi, quando Pio IX era ormai stato eletto.
Le idee liberali del nuovo Papa produssero profondi rinnovamenti nella struttura dello Stato pontificio. Quando nel 1848 scoppiarono moti insurrezionali in tutta Italia, concesse una forma di Costituzione e si spinse fino ad inviare un corpo di spedizione di regolari pontifici al comando del generale Giovanni Durando, insieme a una brigata di volontari del generale Andrea Ferrari, per combattere insieme ai piemontesi ed altri reparti militari inviati dal Regno di Napoli e dal Granducato di Toscana contro gli austriaci, già impegnati dagli insorti lombardi (Cinque Giornate di Milano).
A questo punto un colpo di mano della Curia, con una speciale commissione cardinalizia, impose a Pio IX lo sganciamento dal movimento patriottico italiano e l'annullamento della guerra all'Austria. Da notare che l'atmosfera risorgimentale era cosi forte che gran parte delle truppe pontificie scelsero di non obbedire al contrordine e parteciparono alle operazioni militari contro l'Austria. Il Durando fu sconfitto a Vicenza e, costretto alla resa, passò poi al servizio dei Savoia. Questa era l'aria che si respirava durante il primo biennio di pontificato del nuovo Papa.
Anche il Belli resta un po' sconcertato e un po' affascinato dal nuovo corso, dedicando a Pio IX numerosi sonetti. Incitandolo prima a essere più deciso con le riforme, che venivano osteggiate dai cardinali reazionari, proteggendolo poi dalle critiche che lo dipingevano come un posapiano e rinunciatario: ("e in quanto a Papa Pio nostro sovrano, lassamoje aggiustà cosa per cosa. Chi va piano va sano e va lontano") nel sonetto "Li vivoli in saccoccia" . E schierandosi poi dalla sua parte contro il clero reazionario nell'altro sonetto: "Er papa e li frati" ("Er Zanto-Padre è un bon fijolo; ma li frati a forza de tiranne giù, ve lo fariano crede un Berzebbù").
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UNA VISITA DE NOV'IDEA
Ar terzo momoriale ecco una sera
sente sonà a la porta er campanello,
opre, e vvede du’ abbati, uno arto e bbello,
l’antro ppiú bbasso e de grazziosa scera.
Allora er primo, co bbona maggnera,
la salutò ccacciannose er cappello:
"È llei, disce, la vedova di quello
che llegava le ggioglie? È llei che spera...".
Ma cqui, mmentre l’abbate, bbono bbono,
seguitava a pparlà cco ttant’amore,
’na fijjetta strillò: "Mamma, è Ppio nono!".
Cosa vòi! quela povera pezzente
stette guasi llì llì ppe avé l’onore
de morijje d’avanti d’accidente.

28 gennaio 1847
M
Versione. Una visita inconsueta. Dopo aver inviato la terza supplica (memoriale) ecco una sera sente suonare il campanello della porta, apre e vede due abati, uno alto e bello l'altro più basso e di grazioso aspetto (cera). Allora il primo, con buone maniere la salutò levandosi il cappello: è lei, dice, la vedova di quello che incastonava le pietre preziose (gioie)? E' lei che spera... Ma qui mentre l'abate, buono buono, seguitava a parlare, con tanto amore, una bambina gridò: mamma è Pio nono! Cosa vuoi! quella povera pezzente stette quasi per avere l'onore di morirgli davanti d'un colpo al cuore.
Questo è uno degli ultimi sonetti del Belli, meno "romaneschi" e più vicini alla lingua italiana. Il nostro poeta sta per divorziare dalla sua grande e geniale invenzione, il suo "monumento alla plebe romana". Abbiamo scelto da questa ultima fase della sua produzione una lirica dolce e carezzevole su uno stupefacente, per i tempi, fatto di cronaca: la visita improvvisa e non preannunciata del Papa Pio IX a casa di una povera donna inferma.(Paolo Bordini)
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IL "PAPA TENTENNA" E IL RISORGIMENTO.

Debole, incostante, di scarsa cultura e personalità, Pio IX illuse a lungo gli Italiani. I cattolici liberali, che furono la spina dorsale del Risorgimento, sperarono a lungo in lui come possibile presidente d’una Federazione Italiana, secondo l’utopia di Gioberti. A Roma e in tutt’Italia non si contarono le manifestazioni popolari al grido di "Viva Pio IX". Ma anche politici e intellettuali sbagliarono a prenderlo sul serio. Il presidente del Consiglio del Regno di Piemonte, Ricasoli, e perfino Mazzini e Garibaldi, gli inviarono appelli e lo guardarono con simpatia. Ma era tutto un equivoco: Papa Mastai si contraddiceva in continuazione, e come se non bastasse era condizionato da una Curia vaticana conservatrice. Basti dire che due giorni dopo aver promulgato una Costituzione, un condono e leggi più permissive sulla libertà di parola e di stampa, premiò le guardie che avevano represso nel sangue i moti liberali. Nel ’48 inviò un contingente di truppe a combattere gli Austriaci insieme coi liberali, ma subito dopo lo richiamò indietro. Tanto che il Segretario di Stato, Gizzi, si dimise affermando non essere possibile a nessun ministro collaborare per più di sei mesi con un uomo di così patologica "incostanza". E infatti, da presunto o immaginario "moderato liberale" divenne alla fine un effettivo duro reazionario, capace di far giustiziare patrioti per futili motivi, scomunicare tutti i liberali e i politici del Regno di Piemonte, compreso il re Vittorio Emanuele, ed equiparare in un’enciclica il liberalismo al comunismo. Tale fu l’odio dei liberali traditi, che ai suoi funerali alcuni esagitati tentarono di gettare il suo cadavere nel Tevere. (Nico Valerio)
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IMMAGINI. Pio IX dopo la sua elezione (incisione) e, in basso, un "santino" popolare con l'immagine del Papa a colori.

1 commento:

Sinibaldi E ha detto...

Il Belli poco sapeva di Risorgimento e politica estera, perciò lo considera "buono" perché va a visitare una vedova...
Una figura troppo ambigua e gli stessi cattolici risorgimentali che lo avevano lodato alla fine lo considerarono un traditore. Privatamente era alla mano e mite, certo, ma…

 
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